Rione Borgo
Il rione Borgo occupa parte del cosiddetto Ager Vaticanus della Roma antica, in cui Agrippina ebbe numerosi possedimenti. San Pietro ebbe il suo martirio nel circo costruito da Caligola e l’imperatore Costantino fece qui erigere la prima chiesa vaticana. Successivamente e a seguito dei dei numerosi pellegrinaggi, vennero create delle comunità autonome denominate Scholae che si insediarono stabilmente in questo territorio posto nelle vicinanze dell’ area esterna alle mura Aureliane. Le Scholae erano composte per lo più da comunità provenienti dal nord Europa, quali quella deiFranchi e dei Frisoni, quella dei Longobardi e dei Sassoni che avevano propri luoghi di culto.
Lo stesso termine borgo deriva dal gotico “burg“ e si configurava come insediamento del tutto proprio e particolare rispetto al resto della città. L’espressione città Leonina deriva dalla cinta di mura eretta nel 852 d.c. da Leone Quarto, dopo il saccheggio compiuto dai Saraceni, per proteggere lo stanziamento e la chiesa da eventuali e successive invasioni. Durante il Medio Evo la popolazione si snodava attorno alle due arterie principali: la “portica”, ossia un lungo porticato che partiva da ponte S. Angelo sino alla basilica di San Pietro e l’altra costituita dal borgo dei Sassoni. A metà quattrocento il Papa Niccolò Quinto diede vita ad un riassetto del borgo e, nel 1500, venne creata una nuova via in asse con l’entrata del Vaticano andando a costituire il borgo Alessandrino, detto borgo nuovo mentre la portica assunse il nome di borgo vecchio.
Dopo un lungo periodo di pace e splendore Roma venne saccheggiata nel 1527 e Paolo Terzo provvide ad ingrandire le mura. L’ingrandimento del borgo venne attuato da Pio Quarto che creò un nuovo segmento nella parte nord, creando il borgo Pio. A metà seicento furono attuate le demolizioni per la creazione del porticato di San Pietro e, a fine ottocento, vennero eliminate le mura di Pio Quarto per la creazione del nuovo quartiere Prati. Nel novecento e, precisamente nel periodo compreso tra il 1936 ed il 1950, furono attuati gli sventramenti per la risistemazione della zona e l’apertura di via della Conciliazione, che portarono alla distruzione della chiesa di San Giacomo a Scossacavalli.