Teatro dell’Opera di Roma
Il Teatro dell’Opera di Roma nacque come “Teatro Costanzi”. Nato a Nocera Umbra nel 1819 e morto a Roma nel 1898, Domenico Costanzi fu uno dei più importanti imprenditori dell’epoca in cui Roma, completata l’Unità della penisola italiana, isole comprese, si apprestava a diventarne la Capitale. Arrivato a Roma proprio nell’anno della Breccia di Porta Pia, il1870, costruì e gestì grandi alberghi ancora oggi attivi nell’Urbe.
La grande impresa della sua vita, dal punto di vista culturale e non da quello economico, fu proprio la realizzazione dell’attuale Teatro dell’Opera di Roma, un investimento che al Costanzi costò quasi due milioni degli attuali euro. L’opera, situata nell’attuale Piazza Beniamino Gigli, nei pressi di piazza della Repubblica, fu realizzata tra il 1874 e il 1880 in stile Neorinascimentale. La famiglia Costanzi ne conservò la gestione fino al 1926, anno in cui fu acquistato dal Comune di Roma.
A seguire, la struttura venne assunse il nome di “Teatro Reale dell’Opera”, venne ampliata e al suo interno collocato un magnifico lampadario di cristallo, che periodicamente viene sottoposto a operazioni di manutenzione, tanto è prezioso. I lavori vennero affidati all’architetto Marcello Piacentini. La nuova inaugurazione si svolse nel 1928.
Nel dopoguerra, l’epiteto “reale” venne eliminato. Nel 1956 il teatro venne nuovamente ampliato e restaurato. I lavori furono nuovamente affidati a Piacentini. Nei quattro anni successivi la struttura venne dotata di uno scalone d’onore e di un foyer dei palchi. Vennero inoltre realizzati locali per uffici, acquistati e di nuovi arredi. Cambio anche la facciata e il rifacimento della facciata in stile novecentesco. Oggi il Teatro dell’Opera di Roma ha una capienza di 1.400 posti contro i 1.100 di quando fu inaugurato, ed è diretto da Carlo Fuortes.